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Giorgio Sannino è nato a Bergamo, da diversi anni vive a Bologna.
 

Nipote dello scultore e pittore Ettore Sannino (Portici NA 1897-1975), Giorgio rivela il suo talento in età adulta, a partire dalla sua passione per il volto, la cui raffigurazione, lontana dai criteri di verosimiglianza, raggiunge le profondità dell’animo umano e, al contempo, la più intima spiritualità. Sconfina nell’informale istintivo, caratterizzato dall’utilizzo di materiali di scarto, di gesso e di colori a olio e acrilici, spesso combinati in strati sovrapposti.
 

Il risultato ha qualcosa di tellurico, di sotterraneo, che rinvia a una profondità intima che non si lascia tratteggiare o esibire ma che, se mai, insegue disegni geometrici mai casuali. Le tele di Sannino hanno un loro modo di comportarsi. Non sono di aiuto né di resistenza. Sono un po’ come una forza di restituzione, una voce ulteriore che si aggiunge all’atto pittorico e ne fa qualcosa di cui non disporre.

Sannino libera gesti istintivi, raramente domati, segnati da una navigazione a vista e tesi ad afferrare il non visto e quanto di animale (anima e animato) alberga nella vita di ogni giorno. Non disegna volti di cui poi sceglie il colore. È il colore, semmai, a concedere il volto che poi ne risulta tinto. Alla fine interessa questa forza vitale incomprimibile, della quale non si può nemmeno dire che abbia colore: essa è colore. E il volto ne deriva. “C’è qualcosa di geografico a cui non so dare un nome preciso e che dipende, forse, dai viaggi e dai mondi che i volti, avendo vissuto, continuano a trasmettere e a moltiplicare.”

 

È stato selezionato nell’ambito del concorso nazionale I volti di Dante con l’opera Il mio Dante. Ha esposto presso la galleria Expo-Ex (Senigallia AN). Con l’opera Faber è risultato finalista all’edizione 2022 del Premio Fabrizio De André. L’opera Pittore che dipinge è stata pubblicata all’interno del volume Di foglie, aria ed espressione, collana Quaderni di etnosemiotica della Società Editrice Esculapio, Università di Bologna. 

Ha esposto alla Biennale della Murgia 2023, alla collettiva 20x20 presso la Galleria De Marchi di Bologna. La prima personale si è svolta alla Galleria Sgallari Arte di Bologna, a maggio 2024.

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